Il Governo italiano progetta un maxi-elettrolizzatore da 1 GW: oltre 1 miliardo di euro di investimenti previsti

Il Governo italiano crede nello sviluppo dell’idrogeno

Il Governo italiano progetta un maxi-elettrolizzatore da 1 GW: oltre 1 miliardo di euro di investimenti previsti

Il Governo italiano crede nello sviluppo dell’idrogeno come strumento per consolidare la transizione ecologica e decarbonizzare i settori ‘hard to abate’.

Lo aveva detto il premier Mario Draghi nel suo primo discorso al Parlamento, lo ha ribadito diverse volte il titolare del MiTE Roberto Cingolani e lo hanno confermato gli oltre 3 miliardi di euro a favore della filiera dell’H2 stanziati nel PNRR.

Risorse che non dovranno però cadere a pioggia, ma che hanno destinazioni ben precise illustrate nelle diverse schede-progetto che il Governo ha presentato a Bruxelles come corollario del Piano.

Una di queste – secondo quanto riportato in questi giorni dall’agenzia Reuters – riguarda la costruzione in Italia, sfruttando uno o più siti industriali dismessi, di un maxi elettrolizzatore da almeno 1 GW di capacità.

Per realizzare questo impianto – di notevoli dimensioni e in grado di dare un forte impulso allo scale up dell’industria italiana dell’idrogeno – saranno necessari investimenti stimati tra 1,1 e 1,5 miliardi di euro, di cui 450 milioni arriveranno appunto tramite il PNRR.

Per la parte restante, sarà quindi necessario individuare potenziali partner industriali interessati a contribuire allo sviluppo del progetto, che ha già anche una time-line definita: nei piani dell’esecutivo, infatti, i lavori di costruzione dovrebbero iniziare nel corso del 2022 e il ‘first hydrogen’ (prendendo in prestito una perifrasi propria dell’industria oil&gas tradizionale) è fissato per il 2025.

Secondo la ricostruzione della Reuters al momento la compagine dell’iniziativa non è ancora stata definita, ma ci sarebbero dialoghi in corso tra i ministeri competenti e alcuni grandi player italiani del settore. Tra questi, l’agenzia stampa britannica cita Snam e Italgas, aziende entrambe a capitale statale già molto attive sul fronte dell’H2 con diversi progetti in corso per la produzione, il trasporto e la distribuzione del vettore energetico.

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