Entro il 2026 la Toyota Mirai a idrogeno costerà quanto un’auto ibrida

Entro il 2026 la Toyota Mirai a idrogeno costerà quanto un’auto ibrida

Entro il 2026 la Toyota Mirai a idrogeno costerà quanto un’auto ibrida

Nel giro di circa 4 anni, il costo delle auto a idrogeno scenderà progressivamente fino a livellarsi a quello delle macchine ibride.

O almeno questa è la traiettoria del prezzo immaginata da Toyota per la sua Mirai, come ha spiegato Andrea Enrico Saccone, General Manager Communication & External Affairs di Toyota Motor Italia, nel corso del webinar “Safe Hydrogen from distribution to application” organizzato da UniSMART – Fondazione Università degli Studi di Padova in collaborazione con Lloyd’s Register EMEA, Pietro Fiorentini e STAM.

“L’attuale generazione della Mirai, appena uscita, pur essendo un mezzo migliore sotto tutti i punti di vista, ovvero autonomia (ora a 650 Km), efficienza, spazio a bordo e comfort, costa il 20% in meno rispetto alla prima generazione”. Ma la vera svolta, come annunciato dal manager italiano del gruppo automotive giapponese, arriverà con la prossima generazione della Mira, “che debutterà nel 2026 e che avrà un prezzo finale del tutto assimilabile a quello dei nostri modelli di auto ibride”.

Un gap ancora importante oggi, che verrà colmato però in un tempo piuttosto breve nelle previsioni di Toyota, che è stata una delle prime case automobilistiche a puntare sull’H2 e che continua ad essere molto impegnata per lo sviluppo di questo tipo di propulsione, “non solo per le vetture private – ha ricordato Saccone – ma anche per i camion e per i bus: a Tokyo ce ne sono già 100 operativi, in previsione delle Olimpiadi che inizieranno a breve”. E poi ci sono “le soluzioni stazionarie per la produzione di energia, e i carrelli elevatori, un settore in cui il gruppo è attivo tramite la divisione Toyota Material Handling, presente anche in Italia con propri stabilimenti produttivi, e in cui lo sviluppo dell’alimentazione a idrogeno potrebbe avere un grande potenziale”.

Nel corso dell’evento non si è parlato solo di mobilità, stradale come nel caso di Toyota e poi ferroviaria con Alstom e marittima con Marco Schembri, Head of Research Funding and Networking Business Unit di CETENA (il centro studi del gruppo Fincantieri), ma anche di questioni più tecniche relative soprattutto all’immissione di idrogeno nella rete di trasporto e distribuzione del gas, grazie agli interventi di Gianpaolo Dalla Vedova, South Europe Offshore, Data and Digital Manager di Lloyd’s Register EMEA, di Claudio Imboccioli, R&D Director di Pietro Fiorentini S.p.A., e di Stefano Carosio, Executive Director di STAM.

 

Fonte: hydronews.it



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