Piano Nazionale idrogeno

Piano Nazionale idrogeno

Gli uffici del Senato stanno esaminando il disegno di legge “Delega al Governo per la realizzazione della transizione energetica e la promozione e diffusione della tecnologia dell’idrogeno rinnovabile” (n.1643), presentato a dicembre 2019 da sedici senatori di cui dieci appartenenti al Movimento 5 Stelle, cinque al gruppo Misto e uno del Partito Democratico, che in fase di valutazione presso le Commissioni.

L’obiettivo del Ddl è favorire la nascita di impianti di produzione di idrogeno con uso di energia rinnovabile certificata, disincentivando l’uso degli idrocarburi tramite una carbon tax e il divieto di nuove estrazioni, compresa la ricerca di nuovi giacimenti. Per farlo, secondo i firmatari, il governo dovrebbe predisporre un “Piano nazionale per l’idrogeno”, con un finanziamento non inferiore a 500 milioni di euro annui per i primi tre anni.

Il Ddl è composto da due articoli: il primo sulle finalità, in particolare sulla “realizzazione della giustizia climatica”, e il secondo con la delega al Governo per la piena attuazione della transizione energetica.

All’art. 2 viene stabilito che al fine di assicurare la piena attuazione della transizione energetica attraverso la progressiva e totale decarbonizzazione, nonché l’adozione di un modello energetico basato sulle energie rinnovabili originate prevalentemente dalla radiazione solare, il Governo è delegato ad adottare, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, uno o più decreti legislativi per l’istituzione di un sistema di incentivi per la diffusione e l’implementazione delle fonti di energia rinnovabile e del necessario stoccaggio dell’energia prodotta (energy storage) attraverso l’idrogeno, elemento idoneo per favorire l’accumulazione di energia rinnovabile.

 

Il decreto legislativo, tra l’altro, dovrà prevedere un cospicuo finanziamento alla ricerca scientifica e tecnologica pubblica e privata al fine dello sviluppo di attività nel settore dell’energia alternativa per aumentarne la competitività e con l’obiettivo della progressiva riduzione di importazione di energia fossile e maggior uso delle energie pulite presenti sul territorio.



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