Consiglio regionale della Puglia: sì alla legge per la promozione dell’utilizzo di idrogeno

Consiglio regionale della Puglia: sì alla legge per la promozione dell’utilizzo di idrogeno

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 27 voti favorevoli, la proposta di legge recante “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare”, a firma del consigliere regionale di Noi a Sinistra, Enzo Colonna.

Obiettivo della legge è favorire i processi di ammodernamento degli impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile esistenti sul territorio regionale, per non disperdere il patrimonio infrastrutturale già realizzato e ridurre il consumo di suolo e, dall’altro, ottimizzare l’uso delle fonti rinnovabili mediante la produzione di idrogeno.
Il titolo II del provvedimento disciplina i procedimenti amministrativi relativi agli interventi di integrale ricostruzione, potenziamento, rifacimento e riattivazione di impianti esistenti, nell’ottica della semplificazione amministrativa, subordinandoli alla riduzione delle ripercussioni negative sull’ambiente e del consumo del suolo, quindi con un migliore inserimento degli impianti stessi nel contesto paesaggistico e naturale.
In relazione agli impatti ambientali il proponente ha la facoltà di richiedere all’autorità competente una valutazione preliminare al fine di individuare l’eventuale procedura da avviare. L’autorità indica se le modifiche, le estensioni o gli adeguamenti tecnici devono essere assoggettati a verifica di assoggettabilità a VIA, a VIA o se ne sono esclusi in virtù del fatto che i progetti propongano riduzioni significative del numero di aerogeneratori, della loro superficie spazzata e del suolo occupato o, nel caso di impianti fotovoltaici, della superficie radiante o del suolo occupato, nonché misure di compensazione di carattere ambientale in favore dei comuni nei cui territori ricadono gli impianti.
Con riferimento agli aspetti autorizzativi, fissa le condizioni e i procedimenti amministrativi per il rinnovo del titolo abilitativo degli impianti esistenti (interventi di ammodernamento tecnologico, riduzione significativa delle dimensioni degli impianti, garanzie).
Inoltre fornisce i criteri per la individuazione e determinazione delle misure di compensazione a carattere ambientale in favore dei comuni nei cui territori sono localizzati gli interventi. Infine, promuove iniziative del governo regionale finalizzate alla delocalizzazione di impianti esistenti ubicati in zone agricole, con contestuale dismissione degli stessi e ripristino dello stato dei luoghi, in aree industriali dismesse, cave esaurite, siti inquinati e siti di interesse nazionale.
Nel corso dell’esame dell’articolato sono stati approvati dieci su quaranta emendamenti presentati, tra cui tutti quelli proposti dallo stesso Colonna ed un paio del M5S e Marmo (FI). In particolare sono state aggiunte delle disposizioni in materia di adempimenti della Giunta regionale, da attuare in sede di aggiornamento del Regolamento regionale attuativo delle Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e dell’avvio del procedimento di revisione del PPTR.
Con 32 voti favorevoli, è stato approvato un articolo aggiuntivo, attraverso un emendamento presentato dal consigliere Fabiano Amati (Pd), con cui si interviene sul decreto ‘Sblocca cantieri’ convertito in legge, relativamente alla conferma della disciplina regionale in materia di deposito dei calcoli presso il Genio civile per le opere in aree a bassa sismicità, nelle more dell’emanazione delle linee guida da parte del Ministero delle infrastrutture. “Si tratta di evitare – ha spiegato Amati – le lungaggini sui cantieri già avviati determinate dall’introduzione dello Sblocca cantieri”. 


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